«Lancio di uova al passaggio del corteo Casapound a Roma. Lanciate alcune uova da un palazzo di via Merulana al passaggio del corteo. Le uova si sono rotte a terra senza colpire manifestanti».
Era questa, ieri, la seconda notizia nell’homepage dell’Ansa, l’agenzia più importante d’Italia, appena sotto la marcia antimafia in Sicilia e giusto sopra le novità sulle possibili cause del disastro aereo dell’Egyptair. Con tutto il bene che si può volere all’Ansa - e si può volergliene molto - è quasi automatico pensare che spesso, sul fronte dell’informazione, si fa qualsiasi cosa per un brivido da poco, ovvero per uno di quei “cheap thrills” immortalati dal titolo dell’album di Janis Joplin uscito nel 1968 con la copertina disegnata da Robert Crumb.
Parrebbe questo un superfluo sfoggio di cultura musicale se non fosse che Joplin e Crumb riportano a un certo clima di droghe pesanti e solo in clima di droghe pesanti può sembrare accettabile che, nella vastità della metropoli romana, facciano notizia alcune uova che si rompono «a terra» in via Merulana.
Leggiamo allora la notizia come si deve: il corteo di Casapound induce nei cronisti il preallarme di incidenti e i preallarmi, nel giornalismo, sono quasi sempre destinati a diventare allarmi, perfino a dispetto della realtà dei fatti. Qualcuno lancia uova in presenza di un corteo dell’estrema destra - gesto che il sottoscritto, pur contrario a lanci arbitrari, nella sua annunciata innocuità può persino capire - e l’allarme scatta: non quello atteso - e, giornalisticamente parlando, sperato - ma allarme comunque: la notizia sale al secondo posto di una vetrina nazionale e il “cheap thrill” opportunamente (?) stimolato. Ne consegue che, al solito, ragione e lucidità cedono il passo, senza giustificazione alcuna, all’emergenza e al panico.
Roba da tirare ai giornalisti dei pomodori marci che - preparate le rotative! - quando cadono a terra si spiaccicano
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