Professione, druido

Professione, druido

L'associazione inglese per la cura dei luoghi di interesse archeologico annunciava ieri che «più di 18.000 persone si sono riunite a Stonehenge per assistere al sorgere del sole». È una consuetudine che l'antico (e misterioso) circolo di pietre ogni anno raccolga a sé, in occasione del solstizio d'estate, una folla imponente di "adoratori del sole". Nel riferire del loro convegno, il sito della Bbc preferiva però le definizioni che essi danno di se stessi: "pagani" e "druidi". Senza manifesta ironia, la Bbc affermava che «l'evento è di particolare rilevanza per pagani e druidi. Ingorghi stradali si sono formati sulle direttrici A303 e A360 non appena hanno lasciato il sito archeologico». Non dispongo di testimonianze attendibili sul contegno tenuto dai druidi inglesi quando sono imbottigliati nel traffico, ma suppongo che non sia poi troppo diverso da quello degli sciamani tartari o degli stregoni sub-africani. Piuttosto, viene da chiedersi quali abissi di pensiero vengano esplorati da chi, nel 2011, ama definirsi "druido" perché, fatta salva una comprensibile fascinazione per l'arcano, sembra un'agile scorciatoia per far sembrare profonda una prospettiva morale evasiva e superficiale. Sbaglierò, ma più venerazione per il sole dimostra chi si gode una passeggiata accarezzando il lieve pensiero di quanto sia gradevole il dono di una nuova giornata.
PS - Tra i 18.000 partecipanti al raduno, venti sono stati arrestati per «violazioni alla legge sugli stupefacenti». Un banale equivoco: avevano confuso l'adorazione del sole con quella dell'erba.

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