Prossimo modello

Prossimo modello

Ricevo uno squillo sul telefonino: il chiamante è identificato con un numero di rete fissa che non conosco. «Pronto?» «Sei tu, animale?» A uscite del genere rispondo sempre con un velo di ombrosità: «Chi parla?» «Sono il Bicio, animale, come te la passi?»
Bicio Crosetti, forse ricorderete, è quel vecchio compagno di scuola con il pallino della tecnologia e dei gadget che, a dispetto di una pluriennale colluttazione con la lingua inglese, è oggi “programming-consulting-financing manager” di una multinazionale.
Indispettito da quell’"animale", cerco di punzecchiarlo: «Ma da dove chiami, Bicio? Numero di rete fissa? Credevo non toccassi altro che smartphone di nuova generazione». «È questa la nuova generazione, testa di cavolo. Scommetto che invece tu vivi nel passato. Preistorico che non sei altro». Ho preso un bel respiro: «Fammi capire: io che ti parlo con un cellulare sono antico, tu che chiami con un telefono fisso sei all’avanguardia. Come sarebbe?» Bicio ha avuto una risatina: «Non c’entra che ti chiamo con un telefono fisso. Il punto è che non ti chiamo con un cellulare. Capisci? Io sono oltre. Oltre i cellulari, oltre l’ultimo modello dei medesimi. L’ultimo modello è già vecchio: io aspetto il prossimo. Che, ovviamente, non c’è: quando arriverà, sarà già ultimo, ovvero passato. Scusami ma devo scappare: vado a prendere il bus». Al mio silenzio stupito ha risposto: «Non penserai per caso che io possa guidare un’auto ultimo modello?»

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