Se non ricordo male, aver incrociato la signora Malinpeggio mi ha procurato recentemente un rimbrotto circa l’uso del termine “chiacchierata”. Determinato a non ripetere i miei errori, scelgo dunque un approccio diverso.
«Buongiorno signora! Le va di fare conversazione?»
«Certo. Non vedo con chi, però».
«Grazie tante, sempre gentile».
«Non se la prenda. Pensavo credesse di essere dotato di un certo senso dell’umorismo. Facciamo pure conversazione: di che cosa vuole parlare?»
«Perché non incominciamo con il tempo? Un argomento scontato, forse, ma che non passa mai di moda».
«Non lo trovo affatto un argomento scontato. È uno dei pochi sui quali le persone possono avventurarsi in qualche pronostico senza necessariamente fare la figura degli idioti».
«Come dice?»
«Dico: secondo lei pioverà stasera?»
«Possiamo saperlo subito. Ecco qua : il telefonino dice che alle 20 avremo il 90% di probabilità di pioggia».
«Lei è un fenomeno. Vuol parlare del tempo e poi con il suo coso lì, il telefonino, annienta ogni spunto di conversazione».
«Ma via signora, anche i discorsi sul tempo devono adeguarsi ai tempi...»
«Stavolta ha ragione, le chiedo scusa. Sa per caso se quei cosi lì saprebbero dirmi anche quante probabilità ci sono che lei sia nei paraggi?».
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