Quattro e due ruote

È sorprendente come l’umanità tenda ai dualismi. Piazzate quattro amici al bar, alimentate la conversazione con i camparini, e presto vi accorgerete che l’esperimento è riuscito: i quattro si sono divisi in due fazioni. Quelli che Hegel è meglio di Kant, quelli che votano 5 Stelle e quelli che no, quelli che vogliono Immobile e quelli che esigono Balotelli. C’è poi quello che arriva tardi e, tanto per dire la sua, sostiene che con Hegel infortunato la Germania non arriva agli ottavi. Il concetto fondamentale resta: la gente tende a dividersi in fazioni, in genere due, e ovviamente contrapposte.

Molti, quando si parla di fazioni, pensano subito alla politica ma è altrove che si trovano le divisioni più profonde, filosofiche e subliminali. Tra queste, la più spaventevole è certamente quella tra automobilisti e ciclisti. La contrapposizione si accende in estate, quando i ciclisti sciamano liberi lungo le provinciali (in inverno, i ciclisti sono semplicemente degli automobilisti con il muso). Gli automobilisti se li trovano davanti, di fianco e tutt’intorno e bestemmiano per evitarli, sorpassarli e per non farsi, da loro, rallentare. Questo in virtù di oggettive difficoltà di manovra ma anche a causa di una inconscia equazione: veicolo più grosso = passo prima io. I ciclisti, da parte loro, sostengono che gli automobilisti non li trattano da soggetti santificati dal riconoscimento del Codice della strada.

Qualcuno, ora, tenta di colmare l’annosa separazione grazie a un aggeggio chiamato VibriSee. Ispirato alle vibrisse dei gatti, l’aggeggio dota le biciclette di enormi baffoni che, all’automobilista, trasmettono un’idea di maggior spazio inviolabile attorno al ciclista. Quest’ultimo, grazie alla tecnologia led, può utilizzare le VibriSee anche per farsi vedere meglio la notte e segnalare l’intenzione di svoltare. Forse è la volta buona: il confitto tra quattro e due ruote può dirsi risolto. Peccato solo che non vedremo più molti ciclisti in giro: quanta voglia potranno avere di macinare chilometri dopo che la loro bici li avrà tenuti svegli tutta la notte facendo le fusa?

© RIPRODUZIONE RISERVATA