Che cosa è il genio? E come decidere se una persona è un genio? Se la questione fosse semplicemente quella di stabilire se il sottoscritto è un genio oppure no, si potrebbe rispondere con una parola di due lettere (“no”, tanto per la cronaca) ma se l’aspirazione è di trovare una definizione generale e di individuare un altrettanto ampio metodo di applicazione della medesima, allora dobbiamo per forza approfondire.
Anzi, non dobbiamo fare un bel niente, visto che ci hanno già pensato i ricercatori della Cornell University. Costoro hanno voluto stabilire come le persone considerano il genio e, soprattutto, se lo loro percezione è inquinata da pregiudizi, in particolare in base al sesso.
Per far questo hanno predisposto diverse descrizioni di due scoperte dovute, la prima, a un uomo e la seconda a una donna: la macchina Enigma di Alan Touring (che permise di decifrare il codice segreto usato dai nazisti) e le onde radio a spettro espanso di Hedy Lamarr (che fu anche attrice di grande successo). Nel descrivere il processo che portò al le invenzioni, gli studiosi hanno accostato a volte l’espressione “lampadina che si accende” e a volte quella di “seme che cresce”. Poi hanno sottoposto le descrizioni a un gruppo di volontari, distribuendole a caso tra l’uno e l’altro tipo.
Risultato: la percezione del genio è effettivamente condizionata dal genere. In particolare, essa si amplifica quando alla scoperta maschile viene associato il concetto di “lampadina” e a quella femminile quello di “seme”. In entrambi i casi l’istinto - condizionato da un modo forse primitivo di concepire l’archetipo maschile e quello femminile - mancava il bersaglio di una definizione di genio oggettiva, legata allo sviluppo di un preciso talento analitico.
Insomma, occupandosi di intelligenza occorre accettare se non un totale relativismo, almeno uno spettro piuttosto ampio di scenari, e bisogna tener conto del difetto introdotto dal pregiudizio. Non necessariamente è un guaio: sullo scenario mutevole della sagacia, il cretino si staglia immobile ed eterno. Riconoscerlo, diventa questione di un attimo.
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