Questo Paese

Questo Paese

La politica comporta l’uso di parole. Di molte parole. Si potrebbe dire che, per quanto spesso i politici facciano riferimento alla concretezza, la politica è fatta di sole parole. In questo, assomiglia al giornalismo, alla letteratura e alla "Settimana enigmistica".
I meravigliosi labirinti di parole nei quali la politica ci invita a procedere presentano non poche strade a fondo cieco, ovvero certe aggregazioni verbali usate a ogni piè sospinto ma che, a ben guardare, non vanno da nessuna parte.
Una di queste strade senza uscita è senz’altro l’espressione: «questo Paese». Spesso «questo Paese» diventa un’appendice che si aggiunge a una frase tanto per aprirla - o chiuderla - con un sostantivo di apparente peso ma, in realtà, di scarso significato. Altrettanto spesso, nella suddetta frase è contenuto il verbo «governare». Qualche esempio: «Ecco la ricetta per governare questo Paese». «Se davvero vogliamo governare questo Paese». «Questo Paese ha bisogno di essere governato». «Altrimenti finiremo per non governare questo Paese».
Di quale Paese si tratti, i politici non si preoccupano di precisarlo. Da escludere si tratti dell’Italia perché, pur procedendo in forza di sole parole, la politica, dopo una simile profusione di dichiarazioni d’intenti, appelli ed esortazioni, alla fine qualche fatto avrebbe dovuto produrlo ma di tanto, qui, non v’è traccia. Restiamo in attesa di lumi. Anche se, tanto per essere chiari, sospettiamo che, comunque, «questo Paese» difficilmente potrà essere il nostro.

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