Si ha voglia a dire - con ragione - che il pianeta è sovraffollato: resta il fatto che, su più livelli, l’uomo è un essere avvolto nella solitudine. C’è la solitudine dell’“Io”, psicologica ed esistenziale, e quella del “Noi”, massa dolente accumulata su un pianeta intorno al quale, in senso fisico e metafisico, tutto è Silenzio.
C’è un paradosso che porta il nome di Enrico Fermi: “Dove sono tutti quanti?” In altre parole: se le osservazioni scientifiche e statistiche affermano la probabilità che esistano nell’Universo altre civiltà evolute, come mai non si sono ancora fatte vive, come mai non abbiamo mai captato anche il più tenue dei messaggi?
Ebbene, l’ultima teoria dice che è colpa del ghiaccio. Le più aggiornate mappature del Sistema solare rilevano la presenza piuttosto comune di oceani ghiacciati: ce sono su diverse lune di Giove, Saturno e Nettuno e benché sia difficile immaginare che qualcuno voglia sottoporsi alle durezze di vivere su una luna di Nettuno quando può affittare un monolocale a Rozzano, non è impossibile che, sotto la coltre ghiacciata, dove l’acqua torna allo stato liquido e distribuisce le sostanze nutritizie sciolte nelle sue molecole, la vita sia germogliata, anche complessa come quella di un adolescente che gioca a Battlefield.
Sarebbe il ghiaccio a impedire il contatto tra noi e queste civiltà surgelate. Non solo: gli esperti temono che comunque i rapporti sarebbero improntati alla freddezza.
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