Registra tua sorella

Siamo esseri che sempre agiscono razionalmente, oppure lasciamo che passioni, paure e perfino pigrizie interferiscano con la ragione? La risposta, non c'è dubbio, è che un sacco di cose interferiscono con la nostra ragione, altrimenti nessuno andrebbe dai maghi o guarderebbe Paragone su La7 (questo, in effetti, quasi accade). Tra le cose che intralciano il nostro cammino verso un uso più limpido del nostro cervello, ho citato la pigrizia e non a caso. Proprio ieri ho sperimentato come un accesso di accidia possa annullare un semplice processo intellettuale potenzialmente di grande beneficio.

Leggevo un articolo che sosteneva come, seguendo sei accorgimenti, sia possibile evitare il 70 per cento degli attacchi cardiaci. La ragione per cui leggevo l'articolo era sotto le cronache di tutti: quando accade qualcosa a una persona in vista – nel caso, il povero Pino Daniele – subito proiettiamo la circostanza nelle nostre vite per capire se, metti il caso, analogo problema potrebbe capitare anche a noi. L'articolo sintetizzava i sei punti di cui sopra – non fumare, non essere sovrappeso, esercitarsi almeno per 2 ore e mezza la settimana, guardare la tv meno di sette ore la settimana, attendersi a una dieta sana e bere poco, pochissimo alcol – rimandando, con un link, al testo completo dello studio, curato dal Journal of the American College of Cardiology.

Purtroppo, per accedere al testo era necessaria una registrazione e qui, come si dice, casca l'asino o, meglio, è cascato il pigro. Qualche minuto in più al computer per accedere a informazioni probabilmente molto preziose per limitare il più comune pericolo di defungimento (?) oppure, uffa, che palle, registrati tua sorella? Chiaramente ha prevalso l'opzione 2: sono passato così alla lettura dell'articolo sulle nozze di Cameron Diaz. Questo fino a quando mi sono reso conto di quanto fossi stupido e allora, lungi dal registrarmi per leggere lo studio, ho scritto questo. Il che prova come, nel mio caso, neppure la stupidità basti a definirmi.

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