Riclassati

Riclassati

L’impressione è che a Moody’s ci stiano prendendo gusto. Bisogna capirli: una volta che si incomincia a declassare è difficile smettere. Si è colti, immagino, da un senso di potenza: così, soltanto nella giornata di ieri, a Moody’s hanno declassato la Spagna, l’Honduras, la provincia di Viterbo, sei "laender" tedeschi e un tale che passava in bicicletta.

Le "valutazioni" di Moody’s ("ratings") così come quelle di Standard & Poor’s e di Fitch, sono in realtà squisitamente finanziarie ma noi tutti, testimoni sgomenti della tempesta economica, incominciamo a prenderla sul personale. D’altra parte, è difficile fare diversamente di fronte a giudizi che, il più delle volte, appaiono capricciosi. Nei giorni scorsi si affermava, con speculare convinzione, che la sfiducia dei mercati aumenterà se la Germania impegnerà le sue risorse per salvare la Grecia, ma anche se permetterà che esca dall’eurozona. Comunque vada, siamo fregati, e Moody’s, c’è da scommetterci, ne approfitterà per declassarci un altro poco.

A questo proposito, si racconta di un importante funzionario di Moody’s che, preso da delirio di onnipotenza, va in questi giorni declassando tutto ciò che gli capita a tiro. Nel giro di una settimana ha declassato le begonie del vicino da Aa1 a Baa1, la macchina della cognata da A3 a Caa ("Rischio considerevole") e certe protuberanze della segretaria da Aaa ("Prime") a A3 ("Qualità medio-bassa"). Ma l’episodio più significativo è accaduto quando la figlia diciassettenne gli ha presentato un nuovo ragazzo: senza neanche guardarlo in faccia, lo ha declassato all’istante a Ca ("Estremamente speculativo"). C’è da dire che, una volta rimasti soli, i due ragazzi si sono riclassati a vicenda con un’energia tale che, li avesse visti, al povero funzionario sarebbe venuto un declassamento Ba3 alle coronarie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA