Gli inglesi sanno essere gentili. Non sempre lo sono e non sempre lo sono stati: se andate in giro per l’Irlanda a chiedere delle imprese di un tale Oliver Cromwell non otterrete recensioni entusiastiche. Ma gentili sanno essere, e in un modo che noi italiani fatichiamo a concepire. Non che sia un modo migliore: semplicemente, è diverso.
Prendiamo a esempio una notizia pubblicata ieri sul sito della Bbc. Protagonista della storia è Aaran Stewart, un giovane - ha 21 anni - affetto da una grave forma di autismo. Aaran vive in Inghilterra ma è iscritto a uno speciale programma istituito da una scuola americana, la Higashi School di Boston, il che richiede, di tanto in tanto, la sua presenza negli Stati Uniti.
Il volo, per quanto lungo, sarebbe sopportabile, non fosse che il giovane Stewart poco ama i cambiamenti. Per dirla tutta, non li sopporta. Ecco perché allo scalo londinese di Heathrow, dove all’occasione Aaran si presenta con i genitori per imbarcarsi destinazione Boston (sempre lo stesso volo, sempre gli stessi posti a bordo), sono costretti a riprodurre, ogni volta, le identiche circostanze della prima partenza.
Quattro volte ogni anno negli ultimi cinque anni, all’aeroporto Aaran Stewart ha incontrato lo stesso personale di terra: la stessa assistente allo stesso banco del check-in, la stessa stewardess alla porta d’imbarco e gli stessi commessi agli stessi negozi che, ogni volta, visita prima della partenza. Il tutto orchestrato con puntigliosa precisione dalle autorità aeroportuali come in una perfetta riedizione di “Ricomincio da capo”.
In Italia saremmo certo capaci di altrettanta attenzione nei confronti di una persona in difficoltà ma la esprimeremmo in modo diverso. Aaran sarebbe ospite a Domenica In, a Porta a Porta, a Quelli Che Il Calcio; verrebbe coperto da maglie della sua squadra del cuore anche nel caso non avesse una squadra del cuore e, a ogni movimento, riceverebbe baci, applausi e fiori. Gli inglesi lo aiutano invece replicando all’infinito la sua normalità. Io trovo questo di un calore ammirevole e, con dignità parlando, yes, perfino commovente.
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