Ricordo un episodio particolarmente terrificante di "Ai confini della realtà", antica serie tv in bianco e nero che faceva da palestra per fantasiosi sceneggiatori, in cui un uomo, ospite del braccio della morte, trascorreva con infinito sconforto le ore prima dell'esecuzione. Vedevamo gli aguzzini costringerlo sulla sedia elettrica e, mentre il boia abbassava la leva, l'inquadratura stringeva sui suoi occhi sbarrati. Di colpo, lo schermo diventava nero e... ritrovavamo l'uomo all'inizio: nella sua cella in attesa dell'esecuzione.
Intrappolato in una sorta di anello temporale, il condannato tv sembra rappresentare la perfetta metafora del circolo vizioso che affligge il mondo dell'informazione. Mi spiego: quante volte, seguendo i notiziari, avete avuto l'impressione di ritrovarvi in una sorta di gigantesco déjà vu?
Si parte il lunedì con un bel polemicone calcistico, un rigore non dato magari, che tiene in esercizio le nostre corde più battagliere, alimentando e raffinando la nostra inclinazione alla paranoia. Il martedì è tempo di sostituire il calcio alla politica: qualcuno farà bene a proporre una nuova legge elettorale e a suggerire sottovoce un'alleanza tra Monti e Vendola, in modo da arrivare con gli armamenti carichi alla puntata di "Ballarò".
Il mercoledì si apre su YouTube con la ripetizione infinita della rissa andata in scena la sera prima da Floris: La Russa contro Franceschini, Formigoni contro Bindi, Biancofiore contro Della Valle, Gasparri contro Godzilla. Il pomeriggio, mentre già un po' ci si annoia, ecco che l'Unione europea ci boccia qualcosa (dal bilancio alle carceri, dai metodi di coltivazione del cavolfiore alle politiche ambientali) e questo, la sera a "Servizio pubblico", basterà a scatenare Formigoni contro Della Valle, Biancofiore contro Franceschini, La Russa contro Bindi e Gasparri contro Godzilla. Il venerdì, solito crollo in Borsa, solita impennatina dello spread ed è già weekend. E se non era rigore questo, allora stiamo scherzando.
Intrappolato in una sorta di anello temporale, il condannato tv sembra rappresentare la perfetta metafora del circolo vizioso che affligge il mondo dell'informazione. Mi spiego: quante volte, seguendo i notiziari, avete avuto l'impressione di ritrovarvi in una sorta di gigantesco déjà vu?
Si parte il lunedì con un bel polemicone calcistico, un rigore non dato magari, che tiene in esercizio le nostre corde più battagliere, alimentando e raffinando la nostra inclinazione alla paranoia. Il martedì è tempo di sostituire il calcio alla politica: qualcuno farà bene a proporre una nuova legge elettorale e a suggerire sottovoce un'alleanza tra Monti e Vendola, in modo da arrivare con gli armamenti carichi alla puntata di "Ballarò".
Il mercoledì si apre su YouTube con la ripetizione infinita della rissa andata in scena la sera prima da Floris: La Russa contro Franceschini, Formigoni contro Bindi, Biancofiore contro Della Valle, Gasparri contro Godzilla. Il pomeriggio, mentre già un po' ci si annoia, ecco che l'Unione europea ci boccia qualcosa (dal bilancio alle carceri, dai metodi di coltivazione del cavolfiore alle politiche ambientali) e questo, la sera a "Servizio pubblico", basterà a scatenare Formigoni contro Della Valle, Biancofiore contro Franceschini, La Russa contro Bindi e Gasparri contro Godzilla. Il venerdì, solito crollo in Borsa, solita impennatina dello spread ed è già weekend. E se non era rigore questo, allora stiamo scherzando.
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