In un recente articolo, un giornalista della rivista Popular Mechanics ha dato conto di alcune disavventure domestiche. In particolare, ha raccontato i pro e i contro dell’aver affidato ad alcuni nuovissimi gadget la gestione delle operazioni preliminari necessarie a ogni essere umano per avviare la giornata. Tre operazioni, tre gadget: uno per la sveglia, uno per la pulizia dei denti e uno per la preparazione del caffè. Non c’è gadget, oggi, che non venga controllato sul telefonino da una apposita app e dunque, se vogliamo, l’apparato tecnologico si può dire automaticamente raddoppiato.
Disavventure, dicevamo perché i gadget di cui sopra, alla prova della realtà, hanno dimostrato di avere una concezione tutta loro delle necessità umane. La sveglia, per esempio, ha incominciato il suo lavoro riempiendo la stanza con un effetto di luce solare per poi prodursi in una serie di suoni gelidi, tratti, questa l’impressione del giornalista, da una composizione d’avanguardia. Lo spazzolino elettrico, da parte sua, si è rivelato un apparecchio interessante, addirittura affascinante, con la sua app dai colori mutevoli a seconda dell’operazione suggerita. Forse un po’ troppo affascinante, visto che il giornalista si è distratto e, parole sue, «la testina rotante ha sparso dentifricio su tutto lo specchio». Infine, il caffè: un problema di comunicazione tra la caffettiera e la app ha portato, più che alla produzione della bevanda a scopo nutrizionale, allo spargimento della medesima per tutta la cucina.
L’articolo, insomma, pur ospitato da una rivista che segue e incoraggia il progresso tecnologico, finiva per sottolineare gli effetti imprevisti e frustranti di un’applicazione così estensiva dell’automazione. Eppure per chi, come me, non può trattenersi dall’amare i gadget, il mancato raggiungimento dello scopo finale non è mai un deterrente. Il gadget, infatti, perde interesse proprio quando incomincia a lavorare come dovrebbe. Èquello il momento per passare a un nuovo gadget e proporre alla moglie: «Che ne dici di questo apparecchio che per i primi due mesi scaverà buche in tutto il nostro soggiorno? Sarà uno spasso!»
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