Tre minuti di anteprima: tanti ne circolano in Rete dell'intervista che Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, il Relitto dei Relitti (e non ci riferiamo soltanto alla nave) ha rilasciato alla trasmissione Report, e che andrà in onda domenica sera su Raitre.
Non bastano, i tre minuti, per capire se le argomentazioni di Schettino sono buone o pretestuose, convincenti o vacanti. Dubitiamo che la sua immagine possa uscirne completamente riabilitata: dopo tutto, era il comandante di una nave sulla quale è stata commessa una catena quasi incredibile di errori, prima e dopo l'impatto con gli scogli del Giglio, e questo qualcosa dovrà pur contare. I tre minuti dell'anteprima parlano di un errore di comunicazione con il timoniere indonesiano, imbarcato da pochi giorni e, secondo gli atti, impiegato in precedenza soltanto come addetto alle pulizie e alla manutenzione. Si allude inoltre alle scelte della compagnia rispetto al reclutamento del personale, attente – questa la tesi – più al risparmio che alla professionalità.
Vedremo e ascolteremo. Spiace per l'uomo Schettino, ma la speranza è che dall'intervista emerga come non ci si sia sbagliati di troppo nella valutazione, estremamente negativa, del comandante Schettino. Per mesi e mesi gli è stata rinfacciata l'incompetenza, la leggerezza, e perfino l'italico cascamortismo che avrebbero portato la Concordia al disastro. Incompetente e pure sfacciato: dopo la tragedia va a tenere lezioni all'Università. Incompetente e pure svergognato: dopo la tragedia a stento gli è uscita di bocca una parola di cordoglio per le vittime. Il timore è che nell'intervista sentiremo una complicata rete di scuse, un rimpallo di responsabilità, un'invettiva al destino maligno e perfino un'allusione complottista ai 'poteri forti' che, per noia o chissà per quali altri interessi, quella notte avrebbero mandato a sbattere la nave. Il timore, in altre parole, è di scoprire che Schettino ci assomiglia.
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