Sempre più giovani

L'elezione, in Austria, di un ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, di appena 27 anni, impone una riflessione del processo di ringiovanimento della politica e, più in generale, di tutta la classe dirigente mondiale. Mentre noi abbiamo appena provveduto a "sdoganare" i quarantenni, la confinante Austria cala la carta del ventenne. Fa un po' effetto pensare a un ministro di soli 27 anni quando, da noi, i giovani di quell'età vivono ancora con i genitori e devono bussare prima di accedere al bagno di casa. Parrebbe che per l'Italia la sfida dello svecchiamento sia ancora una volta perduta, non fosse che proprio d'età di Kurz ci deve far riflettere su una possibilità: e se questa faccenda del largo ai giovani fosse, almeno in politica e almeno in parte, una fesseria bella e buona?

Daniel Kahneman, psicologo, vincitore nel 2002 del premio Nobel per le Scienze Economiche, ha osservato come uno dei più diffusi errori di prospettiva si manifesta quando ci troviamo alle prese con un problema complesso. In questa situazione, noi tutti tendiamo a semplificare la questione individuandone una parte e dedicandoci solo a quella. Ne risulta che troveremo una soluzione non per il problema vero ma per un altro problema, più semplice, a esso correlato, lasciando dunque irrisolta la questione centrale.

Il caso del ringiovanimento della politica mi sembra corrisponda perfettamente all'osservazione di Kahneman. Invece di affrontare e risolvere la vera questione - ovvero la necessità di un rinnovamento della mentalità con cui si fa politica, il che comporterebbe un articolato cambiamento metodologico e culturale - si affronta e si risolve un problema correlato: l'invecchiamento anagrafico della classe dirigente. Portando più giovani ai livelli alti del comando può darsi che contribuiremo a cambiare la mentalità di cui sopra, ma può anche darsi di no: non è affatto una certezza. Per adesso, tutta l'operazione, e in particolare la nomina di Kurz, ha avuto per me un unico effetto: guardo con perplessità ogni neonato che mi capita di incontrare. Non si sa mai: potrebbe essere un sottosegretario.

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