Senso zero

Sapete? La cronaca è una gran cosa. Lo so, a volte sembra insistere con inspiegabile compiacimento nel raccontarci vicende triviali, disperate, avventure da capolinea e miserie senza importanza storica. Ebbene: è proprio in questi ritagli di pochi centimetri quadrati che si ritrova l’umanità come in effetti è e non come pensiamo che sia o, ancora peggio, come altri vorrebbero dipingercela. Tenersi a distanza dalla cronaca e ascoltare solo i commenti che, ogni giorno, vengono raccolti dalla stampa, fa correre il rischio di equivocare tutto, di pensare che la realtà sia quella di raccontata da Gasparri, la verità sia prigioniera di Epifani, la saggezza parli per bocca della Boldrini. Non è così: la verità parla per fatti e i fatti smentiscono Gasparri, Epifani, la Boldrini e chiunque altro.

Leggiamo da un giornale di ieri: «Furto con beffa in carcere. Da un cunicolo sottoterra fatta evadere la cassaforte». Avete capito bene: qualcuno si è preso la briga di scavare un cunicolo sotto una prigione, non per far evadere un prigioniero, non per evadere egli stesso qualora si trovasse nell’incomodo ruolo di prigioniero, ma per rubare una cassaforte. Da una prigione.

È accaduto a Pavia. La cronaca spiega che il bottino è stato, in totale, di cinquemila euro. Gli stessi giornalisti impegnati a raccogliere la notizia non ci capiscono niente: perché correre il rischio di violare un posto comunque sorvegliatissimo come un carcere per rubare una cassaforte che, in ogni caso, poteva contenere al massimo qualche migliaio di euro? Una prigione, ognuno lo vede, non è una banca, una gioielleria o il banco di un fruttivendolo del centro, luoghi dove si maneggiano milioni: non si immagina dunque furto più insensato. Ma proprio questo è il bello. Sollevando un “perché?” grande come una casa, la cronaca scrive la prima riga di un possibile romanzo, di un immenso film, di un’impareggiabile serie tv. Ma qui torniamo nella fantasia. La cronaca ha un altro compito, più umile e fondamentale: ricordarci che oggi tutto è possibile ma niente ha senso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA