“L’aereo più pazzo del mondo", il più memorabile dei film immemorabili, ammucchia nel limitato spazio di un jet una compagnia alquanto balenga. Passeggeri, assistenti di volo, piloti, tutti sembrano folli. A terra non va meglio: anche la torre di controllo, laggiù sotto le nubi, è popolata da elementi instabili, quando non veri e propri pazzi furiosi.
Scopo del film, uscito nel 1980, era quello di strappare quattro sane risate, non di anticipare la realtà, certo non di preconizzare scenari fisici, come ha fatto quell’Higgs nell’immaginare una particella che, dall’altroieri, porta degnamente il suo nome. E invece anche la commedia, perfino la più demenziale e strampalata ha, come la tragedia, qualche oscuro potere di preveggenza.
Non si spiegherebbe altrimenti quanto accaduto su un aereo della JetBlue, in volo negli Stati Uniti: sul più bello, il comandante in persona si è messo a dar fuori di matto, strillando frasi sconnesse su «al-Qaeda, i terroristi, moriremo tutti», costringendo i passeggeri a immobilizzarlo prima che il resto dell’equipaggio, meno bisognoso di elettroshock, potesse provvedere a un atterraggio di emergenza. Nel dar notizia dell’accaduto, i giornali americani hanno poi ricordato il caso di un assistente di volo il quale, non molto tempo prima, aveva dato spettacolo di sé litigando con un passeggero dopo l’atterraggio, insultandolo dagli altoparlanti di bordo e infine aprendo uno degli scivoli d’emergenza in modo da lasciare l’apparecchio con un tocco di dramma in più. Non bastasse, da registrare anche il caso di una assistente della American Airlines trattenuta da sei passeggeri mentre farneticava dell’11 settembre aggiungendo «ora precipiteremo».
Casi estremi, forse. Coincidenze, può darsi. Ma anche indizi sul fatto che la vita non è né dramma né farsa, né tantomeno un volo in prima classe. Piuttosto, è un film di serie B.
Scopo del film, uscito nel 1980, era quello di strappare quattro sane risate, non di anticipare la realtà, certo non di preconizzare scenari fisici, come ha fatto quell’Higgs nell’immaginare una particella che, dall’altroieri, porta degnamente il suo nome. E invece anche la commedia, perfino la più demenziale e strampalata ha, come la tragedia, qualche oscuro potere di preveggenza.
Non si spiegherebbe altrimenti quanto accaduto su un aereo della JetBlue, in volo negli Stati Uniti: sul più bello, il comandante in persona si è messo a dar fuori di matto, strillando frasi sconnesse su «al-Qaeda, i terroristi, moriremo tutti», costringendo i passeggeri a immobilizzarlo prima che il resto dell’equipaggio, meno bisognoso di elettroshock, potesse provvedere a un atterraggio di emergenza. Nel dar notizia dell’accaduto, i giornali americani hanno poi ricordato il caso di un assistente di volo il quale, non molto tempo prima, aveva dato spettacolo di sé litigando con un passeggero dopo l’atterraggio, insultandolo dagli altoparlanti di bordo e infine aprendo uno degli scivoli d’emergenza in modo da lasciare l’apparecchio con un tocco di dramma in più. Non bastasse, da registrare anche il caso di una assistente della American Airlines trattenuta da sei passeggeri mentre farneticava dell’11 settembre aggiungendo «ora precipiteremo».
Casi estremi, forse. Coincidenze, può darsi. Ma anche indizi sul fatto che la vita non è né dramma né farsa, né tantomeno un volo in prima classe. Piuttosto, è un film di serie B.
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