Sforzo considerevole di consolidamento

Sforzo considerevole di consolidamento

«I nostri amici italiani sanno benissimo che partiamo dal presupposto che annunceranno sforzi considerevoli di consolidamento»: ha detto ieri il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker. Aveva ragione: noi «amici italiani» sapevamo benissimo che da noi erano attesi «sforzi considerevoli di consolidamento», ma sapevamo anche che bisogna intendersi sul significato di «sforzo considerevole di consolidamento» perché, a seconda della latitudine, esso può subire variazioni piuttosto evidenti.

Se per esempio svegliate un tedesco la mattina di buon’ora e gli annunciate che la sua giornata dovrà essere impegnata a produrre uno «sforzo considerevole di consolidamento», potete essere certi che a mani nude e senza lesinare un grammo di forza si scaglierà contro il primo muro pericolante impegnandosi a tenerlo in piedi fino a quando qualcuno, non importa se dopo un minuto o un secolo, gli dirà che ha fatto abbastanza e vada pure a riposarsi.

Da noi si dovrebbe innanzitutto aprire un discussione sul concetto di «sforzo», una commissione di studio su quello «consolidamento» e un tavolo di lavoro interministeriale per definire esattamente quando qualcosa può essere definito «considerevole». Se ne parla dopo Natale, perché fino ad allora la Camera è impegnata nelle relazioni di bilancio. Però a "Porta a porta" c’è Massimo Boldi che, una volta, ha usato la parola "consolidamento" in un film e su YouTube trovate un video della Gregoraci che accavalla le gambe mentre qualcuno dice «sforzo».

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