Si dimetta

Si dimetta

Doveva succedere ed è successo: ho perso il conto. Troppa confusione, troppi intrecci. E poi, quel continuo accatastarsi di richieste! Per tenersi aggiornato, uno non si dovrebbe occupare d'altro. Invece, ogni tanto, siamo pure costretti a distrarci: per respirare, magari, o per nutrirci.
Non resta che confessarlo: ho perso il conto di chi dovrebbe dimettersi. O meglio, il conto di chi è stato invitato alle dimissioni e da chi. Berlusconi vuole che Fini si dimetta. A sua volta, Fini vuole che si dimetta Berlusconi. Quest'ultimo, peraltro, lo vorrebbero veder dimesso molti altri: Bersani, Di Pietro, Vendola, Veltroni e perfino il Papa. Forse, il Papa no: non lo ha detto, non con precise parole. Però magari gli farebbe piacere vederlo dimesso, chi può dirlo? E io adesso come lo conto? Tra chi vuole Berlusconi dimesso o chi non lo vuole dimesso? E poi c'è la Minetti: moltissimi ne chiedono le dimissioni. Molti altri però, no. C'è il caso che i due schieramenti si confondano: dipende, credo, da chi chiamano le sue amiche. Non ricordo, poi, se qualcuno vuole le dimissioni di Marchionne. Apparentemente no, però, anche qui, come esserne certi? Magari, alla Camera, si è alzato un Barbato e gli è scappata una richiesta di dimissioni pure in quella direzione.
Il bello (o il brutto) è che riflettevo su questo tema mentre ero in attesa del treno. A un certo punto, ho alzato gli occhi e ho visto l'annuncio dei 15 minuti di ritardo. Ci credete? Invece delle solite imprecazioni, sono sbottato: «Ma si dimetta!»

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