Siamo stufe

In casa abbiamo una stufa. Non proprio l’informazione che cambierà la vostra giornata e tuttavia ho voluto trasmettervela, perché si tratta di una cosa buona. La stufa in questione richiede un minimo di manutenzione ma, in cambio, offre moltissimo. È una presenza rassicurante, quieta, a suo modo allegra e, naturalmente, calorosa.

Ieri, dopo aver assicurato alla stufa la sua pulitina giornaliera, ho concepito l’idea di farla per una volta protagonista della rubrica, al preciso scopo di cantarne le lodi. Poiché con le parole non è che ci sappia fare più di tanto, ho pensato di ricorrere al genio di un grande scrittore: Robert Walser. Ricordavo infatti come nel libro “Vita di poeta” egli avesse dedicato un brano proprio alla sua stufa.

Walser, nella mia memoria, non poteva che aver scritto parole di apprezzamento per la sua remota stufa, invece ho presto scoperto di essere in errore . Egli aveva sì composto un accorato “Discorso a una stufa” ma, lungi dal sottolineare i pregi del radiante apparecchio, ne attaccava duramente la presunta indifferenza per i tormenti dell’uomo. Leggiamo come Walser si rivolge alla stufa: «...Poiché non hai mai mostrato condiscendenza, poiché non ti sei mai fatta vedere là dove cuori e uomini vengono messi alla prova, ti illudi di essere libera da ogni debolezza, e perciò ti arroghi il diritto a di segnare a dito coloro che, arrischiandosi sul campo di battaglia, palesano debolezze ed errori».

Singolare, no? Il brano di Walser mi ha fatto pensare. È legittimo ipotizzare che nei pensieri dello scrittore non ci fosse tanto l’indifferenza della stufa quanto il contrasto tra essa e i turbamenti dell’anima. Nella stufa Walser proiettava dunque una brama di pace e sicurezza, di liberazione dal dubbio e dalla debolezza. Stabilito ciò, quale era invece il desiderio che proiettavo io sulla mia stufa, volendomi al contrario rapportare alla sua benigna presenza? Forse, ma è solo un’ipotesi, più che un desiderio era un’offerta. Meglio, una promessa di amore, calore e fedeltà a chi, ogni giorno, si prende la briga di rimuovere la mia cenere interiore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA