Sindaco e no

«PALERMO, 5 AGO - Il sindaco di Villabate, città alle porte di Palermo, è stato multato di 50 euro perché ha gettato nel cassonetto la spazzatura fuori dall’orario consentito».

 Lo ha scritto l’Ansa, dunque deve essere vero. Ora vi propongo un giochetto. Facciamo finta di essere il sindaco di Villabate e ragioniamo su come avremmo agito nei suoi panni. Cinquanta euro non sono una somma sulla quale val la pena di fare storie, non quando si è una figura pubblica e la propria immagine di rettitudine civica rappresenta un valore da tutelare. Dunque, fossimo il sindaco pagheremmo. Ma non senza fiatare. La notizia dell’infrazione è stata infatti resa pubblica, giusto che si faccia altrettanto con l’ammenda versata. Il sindaco ha dunque tutto il diritto di far sapere che ha pagato la multa e di pretendere che la sua reputazione gli venga restituita immacolata. Nel farlo, magari sarebbe il caso aggiungesse una chiosa bonaria ma sentita: «Starò più attento».

Voi come pensate che sia andata, nella realtà? Il sindaco avrà aderito a questa condotta che sembra dettata dal buon senso, l’unica praticabile nella sua condizione, l’unica, in altre parole, in grado di riparare il danno di immagine inflitto alla sua figura di amministratore e di primo cittadino?

Avrete già inteso che non è andata così. Il sindaco ha sì pagato la multa, ma contestualmente ha annunciato che farà ricorso: «È illegittima». Ora, potrebbbe tecnicamente avere ragione (egli è stato presidente della Corte d’appello di Palermo, dunque se ne intende) ma è interessante notare come, nella vita, venga spontaneo passare da un ruolo all’altro a seconda di cosa incontriamo sulla nostra via. Da sindaco che tutela il rispetto delle ordinanze a cittadino che protesta lo scarto è brevissimo, quasi istantaneo: i gravami dell’amministratore svaniscono ed emergono i diritti violati (?) dell’uomo della strada. La convenienza porta a scegliere il ruolo e il ruolo il comportamento. Uno, nessuno, centomila diceva Pirandello. Un siciliano dalla spazzatura impeccabile.

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