Sisifo il giardiniere

Una anche scarsa frequentazione con la mitologia greca non giustificherà ignoranza circa Sisifo, quel tale la cui condanna così spesso rimanda al nostro destino di umani.

Gioverà appena ricordare che Sisifo era scaltro al punto da tentare di farsi beffe anche degli dei. Per punirlo della sua sfrontatezza e della sua indole ingannatrice, Zeus volle che, per l’eternità, dovesse spingere un masso fino alla cima di una montagna sapendo che, una volta a destinazione, esso sarebbe rotolato di nuovo a valle. A Sisifo e alla sua inutile fatica dovrebbe essere intitolato il mio vicinato, uno di quei luoghi suburbani le cui abitazioni sono dotate di più o meno minuscoli giardinetti. In questa stagione, il vicinato è invaso dal pressoché costante concerto dei tagliaerba: un bel giorno se ne ode uno partire borbottando, raggiungere il regime di crociera e quindi vagare, non visto, per un’ora o anche meno. Una volta che esso si spegne – e l’aria si è impregnata del tipico profumo vegetale - , un altro, poco più lontano, subito lo sostituisce come in una staffetta depilatoria. Uno a uno tutti i tagliaerba della zona si accendono, compiono il loro circoscritto percorso, fino a che tempo qualche giorno, il testimone ritorna al primo il quale, paziente, ricomincia: tossicchia, sale di regime, e si rimette all’opera.

La ragione è che nel frattempo l’erba è ricresciuta e sempre ricrescerà, almeno fino a quando il cambio di stagione non vorrà dettare una pausa. Ma in estate l’erba tagliata a raso è da queste parti un dovere civico: ognuno, dalla strada, getta occhiate nei giardini altrui a controllare che nessuno si impigrisca e abbandoni il praticello a se stesso. Come accade per le acconciature, ogni stravaganza è ammessa, ogni arzigogolo benvenuto: l’unica foggia vietata è quella “nature”.

A volte immagino di vedere il vicinato dall’alto: suddiviso in tanti quadrilateri verdi, ognuno con una mosca al ronzante al suo interno che vaga e taglia, taglia e vaga. La percezione dell’ordine o della follia è spesso solo questione di altitudine.

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