E’ molto probabile che non leggerete questo articolo mentre siete al lavoro: è domenica e gli uffici sono chiusi. Ma immaginiamo per un secondo che sia andata così: piedi sulla scrivania, cravatta allentata per i sign ori, equivalenti accessori slacciati per le signore, vi immergete nella lettura della “buonanotte”. Che non sarà granché ma, come diceva Longanesi del giornalismo, sempre meglio che lavorare. Ebbene, se così fosse siete proprio le persone che stiamo cercando.
Questo articolo, infatti, si rivolge a chi sul lavoro tende, se non a oziare tutto il tempo, quanto meno a ritagliarsi frequenti occasioni di pausa. Per voi, è nato un sito che si chiama happyhourvirus.com.
Una visita a questo manufatto virtuale può rivelarsi interessante: esso è pensato per offrire al lavoratore indolente occasioni per abbandonare il posto di lavoro senza correre il rischio di subire rimbrotti o vedersi infliggere sanzioni più o meno drastiche.
Come funziona? Il sito offre all’utente di far “girare” sul proprio computer alcuni falsi “virus” . Uno dà l’impressione che il monitor sia “impazzito”, un altro che gli ingranaggi del sistema operativo si siano irrimediabilmente inceppati, un terzo simula una grave intrusione maligna nel software. Nulla di realmente nocivo, ma chi osserverà il vostro schermo avrà l’impressione che, per voi, sia impossibile procedere nel lavoro. Tanto vale mollare tutto e andarsene a casa.
Interessante, a dire il vero, non è tanto la puerile strategia del sito quanto il fatto che gli ideatori del medesimo pensino che chiunque, oggi, lavori con un computer e che, rotto il computer, sia impossibile per chiunque lavorare. Fosse vero - e probabilmente quasi lo è - sarebbe la prima volta nella storia in cui il lavoro dell’uomo è tanto dipendente dallo strumento che usa. Dipendente al punto che per rinunciarvi lo deve rompere soltanto per finta.
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