Sotto il cronometro

Sotto il cronometro

Ieri, chiedevo a me stesso (mi capita con una certa frequenza di chiedere a me stesso: trovo spesso comprensione, anche se non sempre), chiedevo a me stesso, dicevo, in quale genere di società della comunicazione siamo capitati, per non dire precipitati. L’interrogativo è ancora giustificato dal progresso della tecnologia che, oggi, ci dota di computer e, come conseguenza, di e-mail, facebook, twitter e infiniti altri veicoli preposti allo scambio di messaggi. L’innegabile fascino di tutto ciò controbilancia l’altrimenti assoluta certezza di un incombente tramonto del linguaggio. Non si spiegherebbe altrimenti come mai, solo negli ultimi giorni, abbia potuto ricevere - senza averli sollecitati - messaggi di questo tenore:
«Non spendere una fortuna per timeri migliori. Uilizare nostra attivita di contraffazioni sul Web. Necessita di marca cronometro aristocratic per rafforzare rappresentano il proprio stile e successo negli affari?»
«Sono uno scopo, ben temperato, con grandi progetti e grandi potenzialità. Mi piacerebbe vedere una accanto all’altra».
«Se facciamo no riceve la verifica di conto appropriata entro 24 ore, poi presumeremo che questo conto è fraudolento e sarà sospeso».
Come è possibile che tanta brillante tecnologia produca risultati così miserevoli è difficile dire anche se, forse, una risposta c’è e la leggiamo tra le righe: viviamo in una civiltà di barbari analfabeti ai quali, per passare da raffinati, basta possedere un "cronometro aristocratic".

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