Spazio pesto

Della razza umana possono essere dette tante cose. Quella che la caratterizza di più è la sua impossibilità a muoversi. Lo so: non è questa una caratteristica apprezzabile da chi alla razza umana appartiene. Al contrario, noi siamo convinti di muoverci. Andiamo in automobile, in treno e qualche volta perfino in aereo. C’è sempre qualcuno che dice «io una volta sono stato a Terni» e, adesso, succede anche di beccarsi chi è stato in vacanza a Sydney. Per quanto questi spostamenti sembrino significativi dal nostro punto di vista, essi sono in realtà praticamente nulli se paragonati a quanto accade nell’universo. In questo contesto, noi umani siamo immobili come difensori del Milan e la nostra capacità di muoverci inesistente come quella degli invitati dopo un banchetto nuziale a Calatafimi.

Chi viaggia, e sul serio, sono i fotoni: procedono a una velocità di 299.792,458 chilometri al secondo, ovvero la velocità della luce che essi - i fotoni - si occupano appunto di “trasmettere”. Non c’è velocità più alta di questa, eppure messa a confronto con le distanze tra i corpi celesti, non è gran cosa.

Si trova in Rete un video piuttosto illuminante per comprendere che cosa sia la velocità della luce e, ancor di più, per afferrare quanto grandi siano le distanze tra i corpi celesti che compongono il Sistema solare. Il video è realizzato in modo che, partendo dalla superficie del Sole, siamo in grado si attraversare il sistema (fino a Giove, almeno) come in una zoomata all’indietro alla velocità di un fotone.

Un lampo per gli occhi? Niente affatto: dal Sole ci vogliono oltre tre minuti per arrivare a Mercurio e altri due abbondanti per Venere. Alla Terra ci si arriva dopo 8 minuti e 14 secondi, dopo di che è spazio pesto fino a Marte: 4 minuti ancora. Questo, va ricordato, spostandosi a quasi 300mila chilometri al secondo! Ecco perché, la prossima volta che qualcuno vorrà raccontarvi la sua vacanza in Polinesia, sarete liberi di rispondergli: «Non preoccuparti: anch’io sono rimasto a casa».

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