Spray mondiale

 Sospeso tra arte e vandalismo, tra ribellione ed estetica e, per sua essenziale natura, praticato al limite della legalità, il graffito urbano fa discutere, infuriare, applaudire e imprecare. Il bello (o più precisamente: il curioso) è che se ne parla nelle gallerie d'arte come nelle stazioni di polizia, nei musei come nelle assemblee di condominio. Pensatela come volete su questa attività, ma un dato è certo: essa è ufficialmente punita in tutto il mondo. L'entità della pena varia ovviamente di latitudine in latitudine. Qualcuno, per il nostro godimento informativo, si è preso la briga di indagare e di raccogliere i risultati in un articolo.

Dunque, se andate graffitando in quel di Los Angeles, città i cui ghetti si immaginano riccamente trattati allo spray, rischiate fino a 47 mila euro di multa. Se poi al vostro graffito aggiungete uno svolazzo razzista, vi toccherà un anno di prigione. Meglio spostarsi a Londra, dove la multa massima prevista è di 6.900 euro. Attenti, però: in certi casi il magistrato potrebbe rifilarvi anche sei mesi di galera.

Ve la cavereste molto più a buon mercato a Mumbai: 750 euro e siete a posto. A meno che il giudice non decida per la pena alternativa: un anno di reclusione. Se vi piace il curry, potreste anche rischiare.

Davvero bassa, in paragone, la multa prevista dalle autorità di Dubai: 130 euro. Nonostante ciò, la città non conosce graffiti. D'altra parte non c'è chi ci tenga a scendere dalla Rolls Royce e avventurarsi nel calore del deserto solo per esprimere su un muro il disagio sociale che potrebbe tranquillamente dimenticare la sera nella Jacuzzi.

Infine, gli estremi. La città più permissiva al mondo con i graffitari è Bogotà, in Colombia: non è prevista alcuna sanzione. Forse laggiù hanno altri problemi, chi lo sa. Dove non scherzano è invece a Singapore: 1300 euro, otto bastonate e tre anni in prigione. Se decidete di darvi allo spray da quelle parti assicuratevi di aver qualcosa di degno da mostrare: tre anni in cella con il sedere in fiamme non valgono un "TVTB".

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