Spuntano i soliti

Se avessi energia, intelligenza, istruzione e talento - in altre parole: se fossi un’altra persona - troverei il modo di scrivere un libro che da tempo mi frulla per la testa. In esso, mi ingegnerei a raccogliere e a commentare le espressioni di cui il giornalismo si è appropriato e ha adattato alle sue esigenze, per servirle infine ai lettori i quali, magari dissimulando un certo stupore, finiscono sempre per accoglierle e, non di rado, sfruttarle a loro volta. Oggi vorrei attirare la vostra attenzione sull’uso che i media fanno del verbo “spuntare”.

L’ultimo esempio l’ho trovato nei quotidiani di ieri e riguardava la notizia della possibile cessione dell’Inter all’indonesiano Thoihr. «Sì» confermavano i giornali, «ma ora spuntano i cinesi».

Fateci caso: secondo i media italiani, i cinesi hanno la spiccata tendenza a “spuntare”. Questo perché, nel gergo giornalistico, le cose e le persone che “spuntano” sono quelle che intervengono a sorpresa in una situazione che sembrava altrimenti limitata a un gruppo di interpreti già conosciuto. Dicendo che «spuntano i cinesi», i giornali rifiutano di ammettere la loro precedente ignoranza circa la presenza dei medesimi e li ammettono nella notizia come bizzarre apparizioni o, meglio ancora, come quei funghi che, nell’arco di una notte, crescono a mazzi laddove non c’era altro che erba e humus.

Probabilmente esagero, ma è come se i giornalisti rifiutassero l’essenza stessa del loro mestiere, che consiste nell’essere chiamati a testimoni di una realtà in costante mutamento. Vorrebbero invece convincerci di avere il perfetto controllo della situazione, fatto salvo per alcune indisciplinate, stravaganti eccezioni come, appunto, i cinesi, i quali “spuntano” senza alcun preavviso.

Lascio a voi la conclusione. Aggiungo solo che, per quanto ne so, il giornalismo italiano è l’unico in cui le cose “spuntano”. In America non spuntano cinesi e, in Cina, di sicuro, non spuntano italiani. Questi ultimi, piuttosto, hanno la tendenza a essere «soliti». I soliti italiani, appunto.

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