State seduti

Se permettete, parliamo di bambini. Io non ne ho di miei ma posso dire con orgoglio di esserlo stato, bambino, e a sentire l'opinione di mia moglie, riesco spesso a esserlo ancora. Se vi voglio parlare di bambini, tuttavia, è perché dispongo di solidi dati scientifici. Sapete bene che ogni riga di questa rubrica si basa su solida scienza, come quando cercammo qui di stabilire l'origine extraterrestre dei congiuntivi di Di Pietro.

La scienza di cui riferisco oggi riguarda una ricerca sul comportamento da seduti di bambini di 5 mesi di età in sei differenti Paesi/culture: Argentina, Corea del Sud, Stati Uniti, Kenya, Camerun e – indovinate? - Italia. Visitando i bambini nelle loro case, i ricercatori hanno osservato in quale modo i bambini se ne stavano seduti. Da soli sul divano? In braccio a mamma? Liberi di gattonare? Costretti su un seggiolone? In particolare, i ricercatori hanno preso nota di quanta “indipendenza” di movimento era consentita ai piccoli e quanta abilità di spostarsi e interagire con l'ambiente essi avevano conquistato.

Potrei annoiarvi dicendovi che il 67 per cento e il 92 per cento rispettivamente dei bambini kenyani e camerunensi sono in grado di sedersi da soli, ma certo voi vorrete correre subito alla percentuale dei piccoli connazionali. Eccola: zero per cento. I ricercatori non hanno visto altro che bambini portati in braccio, tenuti sulle ginocchia, o assicurati alla mobilia attraverso varie forme di sedili. Si dirà che, così a occhio, non saranno il Camerun e il Kenya in paesi cui guardare con occhio privilegiato in fatto di pedagogia, ma è comunque curioso apprendere che stiamo allevando generazioni di Tori Seduti, con enfasi sulla posizione a riposo piuttosto che alla focosa potenza bovina. Non credo ne andrà della loro intelligenza, ma della loro indipendenza sì. A meno che, durante il consiglio di amministrazione, i futuri manager rinuncino alle poltrone in favore delle ginocchia di mammà.

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