La lettura di statistiche legate ai comportamenti sociali è affascinante perché ci si sforza di immaginare le ragioni, profonde e spesso sorprendenti, che determinano comportamenti diversi a seconda del censo, dell’educazione e della nazionalità.
Cosa pensare, dunque, del fatto che, secondo uno studio recentemente pubblicato, i canadesi sono il popolo che, al mondo, trascorre più ore collegato a Internet? Con 43,5 ore mensili di media, il Canada batte con agio gli Stati Uniti (35,3 ore), il Regno Unito (32,3) e la Corea del Sud (27,7). Nel caso ve lo chiedeste, l’Italia non figura nelle prime dieci posizioni di una classifica che, pure, include nazioni europee come la Germania e la Francia, oltre alla già citata Gran Bretagna.
Ma torniamo ai canadesi e alla loro insistenza nel soggiornare sulla Rete. Si può forse ipotizzare che, trattandosi di un Paese freddo e scarsamente abitato, la gente finisca per trascorrere molto tempo in casa e, una volta assicuratasi una doverosa scorta di bacon, sciroppo d’acero e dischi da hockey, trascorra il tempo navigando allegramente con il computer. Ma i canadesi sono anche gente sportiva e dispongono di un Paese colmo di straordinarie bellezze naturali che invogliano a prendere la tenda (canadese, non a caso) e, una volta imbottito lo zaino di bacon, sciroppo d’acero di dischi da hockey, ad avventurarsi tra radure, laghi e foreste. Da tutto ciò si può dedurre, credo, che la lettura delle statistiche è sì un’operazione affascinante, ma spesso utile quanto succhiare un chiodo.
Cosa pensare, dunque, del fatto che, secondo uno studio recentemente pubblicato, i canadesi sono il popolo che, al mondo, trascorre più ore collegato a Internet? Con 43,5 ore mensili di media, il Canada batte con agio gli Stati Uniti (35,3 ore), il Regno Unito (32,3) e la Corea del Sud (27,7). Nel caso ve lo chiedeste, l’Italia non figura nelle prime dieci posizioni di una classifica che, pure, include nazioni europee come la Germania e la Francia, oltre alla già citata Gran Bretagna.
Ma torniamo ai canadesi e alla loro insistenza nel soggiornare sulla Rete. Si può forse ipotizzare che, trattandosi di un Paese freddo e scarsamente abitato, la gente finisca per trascorrere molto tempo in casa e, una volta assicuratasi una doverosa scorta di bacon, sciroppo d’acero e dischi da hockey, trascorra il tempo navigando allegramente con il computer. Ma i canadesi sono anche gente sportiva e dispongono di un Paese colmo di straordinarie bellezze naturali che invogliano a prendere la tenda (canadese, non a caso) e, una volta imbottito lo zaino di bacon, sciroppo d’acero di dischi da hockey, ad avventurarsi tra radure, laghi e foreste. Da tutto ciò si può dedurre, credo, che la lettura delle statistiche è sì un’operazione affascinante, ma spesso utile quanto succhiare un chiodo.
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