Strane creature

Strane creature

Un importante quotidiano pubblicava ieri un articolo che, letto fuori contesto, poteva sembrare un brano di fantascienza o, se una cosa simile fosse letterariamente certificata, di fanta-biologia.
A quanto pare, sempre più spesso nel Mediterraneo i pescatori si imbattono in specie marine fino a oggi sconosciute. Non si tratterebbe di mutazioni, quanto di inaspettate trasmigrazioni: sulle nostre coste si presentano esemplari acquatici provenienti da latitudini lontanissime, in quella che l’articolo definisce una sorta di «globalizzazione del mare». Il bello è che queste creature esibiscono quasi tutte un aspetto per nulla dimesso. L’articolo descrive, e rappresenta in fotografia, pesci dalle «criniere rosso fuoco» e dagli occhi «sporgenti e luminescenti», un po’ come certi ospiti di Maria De Filippi. Altri mostrano invece «becchi affusolati e luminosi»; altri ancora allungano tentacoli capaci di afferrare qualunque cosa. Ce n’è uno che si presenta alla nostra porta esibendo l’elegante nome di "grugnitore bastardo": meglio non incrociarlo alla riunione di condominio. Nelle reti rimangono impigliati nuovi modelli di polipo dal colorito azzurro-violaceo, in tutto simile a quello di chi esce da una discoteca alle quattro del mattino, pesci dalla dentatura sterminata, indice della loro voracità, e predatori capaci di ogni efferatezza pur di soddisfare la fame.
Insomma, strane creature che hanno sollevato profonde inquietudini. Non perché sono diverse; al contrario: ci assomigliano un po’ troppo.

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