Stufi

Stufi

Una cosa l’abbiamo capita: «Gli italiani sono stufi». Sarebbe improbabile far finta di non averlo compreso, visto che lo si sostiene da più parti. Gli italiani, a quanto pare, sono «stufi» un po’ di tutto. Sono stufi di «questa politica», innanzitutto. Quale sia «questa» non è chiaro: di «queste» politiche ce ne sono molte. C’è quella, per esempio, indicata dal premier: «Gli italiani sono stufi di questa politica che si alimenta di fango». Ma gli italiani sono stufi anche di un’altra politica, pure definita «questa». Lo dice l’opposizione: «Gli italiani sono stufi di questa politica fatta di leggi ad personam. Stufi di questo presidente del Consiglio che, con la sua condotta, getta discredito sul Paese».
Non contenti di essere stufi di «queste» politiche, gli italiani sarebbero stufi di una moltitudine di altre cose, spesso in contraddizione tra loro. Sono stufi di avere non avere il federalismo ma sono stufi anche delle amministrazioni comunali. Sono stufi del permissivismo e sono stufi della repressione. Sono stufi della destra e della sinistra. Stufi delle mele e delle pere. Stufi del vino, passano alla birra, ma si stufano anche della birra e presto tornano al vino. Sono stufi delle domeniche e dei lunedì, ma cominciano ad averne abbastanza pure dei mercoledì e degli altri giorni tutti. Stufi, infine, sono del sole, della luna, dei pianeti e delle stelle. Secondo me, avrebbero diritto a essere stufi anche di chi dice loro che sono stufi e spiega perché lo sono. E allora io me ne sto zitto: non vorrei si stufassero di me.

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