Supercazzola finanziaria

Supercazzola finanziaria

Ha fatto le prove generali da noi, in Parlamento, e il successo è stato strepitoso. Ora si appresta a portare lo spettacolo in tournée per tutta Europa, speriamo con altrettanta efficacia. Dei discorsi alle Camere di Mario Monti non molti hanno afferrato il senso. Alcuni onorevoli, addirittura un ex ministro, hanno ammesso in separata sede di «non aver capito una parola». Questo perché Monti - dai più erroneamente considerato severo e refrattario allo humour - ha sfoggiato con disinvoltura una perfetta "supercazzola finanziaria", ovvero la studiatissima declinazione economica della celebre gag verbale di Tognazzi & C. in "Amici miei".

I senatori lo avrebbero dovuto capire fin dalle prime battute del discorso a palazzo Madama: «Onorevoli colleghi, è ormai chiaro che la supercazzola recessiva del deficit con ammortamento a destra ci potrerà a rivalutare la tarapia tapioca del benchmark d’antani». I senatori sono rimasti basiti, ignoranti della loro ignoranza e Monti, soddisfatto, potrà presto rivolgere la stessa arma contro Sarkozy: «Carissimo Nicolas, noi siamo in quattro: pensi che come se fosse Btp anche di bond oppure la Bundesliga bitumata al sei percento ha perso i contatti col credit crunch?» E, gentile ma risoluto, perfino con la Merkel: «Angela cara! Mi permetta: incantato con investimento di due alla Federal reserve nel recupero del Dow Jones, o scherziamo?»

Non è detto che funzionerà ma almeno, proprio come nel finale di "Amici miei", potremo ridere seguendo il nostro funerale.

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