Tastiere

Tastiere

Amo molto le neuroscienze. Le neuroscienze sono cose che riguardano l’attività del cervello. Capita di amare ciò che non si può avere.

Amo le neuroscienze anche perché rivelano del comportamento umano dettagli che mai si sospetterebbero. Dettagli per nulla utili, badate. Quantomeno, non nella vita di tutti i giorni. Ma le neuroscienze sono comunque illuminanti, perché se non siamo qui per meglio conoscere noi stessi, allora che cosa siamo qui a fare?

Per tutte queste ragioni ho salutato con piacere la pubblicazione di uno studio neuroscientifico che sostiene una tesi bizzarra: comporre certe parole sulla tastiera del computer ci rende tristi, mentre comporne altre stimola il buonumore. La differenza è semplice: le parole che si compongono con la mano sinistra (digitando cioè lettere situate in prevalenza a sinistra della tastiera) portano tristezza, quelle composte con la destra recano allegria. Curiosamente, per chi è di lingua inglese, comporre la parola "triste" ("sad") è doppiamente deprimente perché tutte le lettere sono a sinistra. Per fortuna, battere la parola allegro ("jolly") è invece due volte spassoso, perché le lettere corrispondenti sono a destra.

Scoperta interessante, come dicevo, ma del tutto inutile a fini pratici: provate a mettervi al computer, battete la parola "esodato" e vedrete se destra o sinistra fa differenza.

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