Taxista fuoriclasse

Chi sarà mai il miglior pilota al mondo? D’istinto, vorreste forse rispondere Vettel, Hamilton, Alonso, oppure sareste tentati di fare il nome del vostro pilota di rally preferito. Probabilmente sbagliereste, perché il miglior pilota del mondo non lo conosce nessuno: la sua esistenza è certa ma in qualche modo soltanto presunta, come uno di quegli elementi della tavola di Mendeleev che “dovevano” esistere in natura ancora prima di essere scoperti. Questo perché, se ci pensate, il miglior pilota del mondo non può essere un campione di Formula 1 o di rally: il migliore deve essere, per forza, un taxista o un guidatore di camion.

Si dirà: tassisti e camionisti non sono tecnicamente “piloti”, perché non fanno gare, ma sono, appunto, guidatori. Faccio notare: costoro fanno gare eccome. Si potrebbe dire che disputano fin dal mattino presto la gara più importante: quella per arrivare a sera senza impazzire e, anzi, garantendo sussistenza alla propria famiglia.

Che il miglior pilota del mondo debba essere un taxista e non un corridore lo ha notato Chris Harris in un articolo su jalopnik.com ispirato da un terrificante tragitto nel traffico urbano di Dubai. Dopo aver avuto questa ragguardevole intuizione Harris, secondo me, sbanda perché fa del taxista un ritratto di persona “speciale”, se non “anormale”, dotato di una serie di inspiegabili talenti per attraversare nel modo più aggressivo possibile il traffico della metropoli. Io non li trovo talenti straordinari, ma normalissimi: soltanto, sono sovrapposti in maniera straordinaria. Un taxista conosce tutte le strade, misura a istinto gli spazi, calcola la velocità dei veicoli che lo seguono e lo precedono, affronta ostacoli imprevisti e, nel fare tutto ciò, pensa al mutuo o al conto del dentista. Questo non rende i taxisti straordinari: rende invece tutti noi eccezionali. Perché, ognuno nel suo ambito, anche noi facciamo altrettanto. Non chiedetevi dunque chi sia il miglior essere umano al mondo: è facile che per questo titolo siate in corsa pure voi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA