Il tempo è una cosa ben strana. Così prezioso eppure, a volte, non resta che “farlo passare” prima che stringa la sua morsa avvolgente e, per colpa della nostra inettitudine, contribuisca a impantanarci nel nemico numero uno della modernità: la noia.
Dev'essere proprio per questa ragione che un gruppo di divulgatori ha deciso di disegnare una mappa del tempo stesso. O meglio, una mappa nella quale si ipotizzino i cambiamenti cui andrà soggetto il pianeta Terra tra mille, diecimila, centomila, un milione di anni. Non che noi si sarà ancora in giro per verificare, ma la curiosità, si sa, è una brutta bestia.
Per prima cosa, bisogna dire che le conclusioni cui arrivano gli autori della mappa irradiano sul mito dell'immortalità una luce poco attraente. Non sappiamo se varrà ancora la pena frequentare la Terra quando, tra duemila anni, i ghiacci polari si saranno completamente sciolti, alzando il livello dei mari di circa sei metri. Ma anche ammesso di rimanere con i piedi all'asciutto, non passeranno più di undicimila anni prima che l’asse della Terra si sposti verso il Sole, con il risultato che le condizioni climatiche saranno sempre più difficili. Unica buona notizia è che, sei o settemila anni ancora, e le radiazioni dovute al disastro di Chernobyl saranno finalmente azzerate. Questa boccata d'ossigeno, tuttavia, sarà sufficiente per continuare la strada altri ottantamila anni quando, prevedono gli scienziati, è altamente probabile che qualcosa di tremendo accada al pianeta, come l'esplosione di un supervulcano o la collisione con un asteroide?
Il tempo, insomma, visto in prospettiva lunga non potrerà granché di buono anche se è legittimo sperare che, in piena era glaciale, lo spread sarà piuttosto ridotto. La verità è che siamo tagliati sul nostro modesto tempo umano e niente di più. Al di là dei disagi, vi immaginate aspettare per centinaia e migliaia di anni che a una catastrofe ne succeda un'altra? Se ci si diverte così, è molto più pratico e veloce seguire l'attività parlamentare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA