Non c’è dubbio che, nella vita, abbiate sentito ripetere qualche migliaio se non qualche milione di volte come il denaro non faccia la felicità. È una di quelle affermazioni che si abbracciano solo quando conviene: se si è al verde aiuta a consolarsi, se non si è al verde non c’è davvero necessità di pensarci su.
Curioso dunque che qualcuno se ne sia occupato a livello scientifico. Bisogna riconoscere, però, che i risultati ottenuti giustificano ampiamente l’inopinato sforzo. A quanto pare, infatti, non solo il denaro non fa la felicità: addirittura, la distrugge.
A rigore, sarebbe meglio dire che il denaro "inibisce" la felicità. Un esperimento psicologico ha infatti provato che pensare al tempo in termini monetari («il tempo è denaro» sostiene un altro popolarissimo detto), ovvero in termini di lavoro, guadagno e produttività, impedisce di gustare quei momenti che, con i quattrini, hanno poco o nulla a che vedere. In altre parole, allacciare una relazione mentale tra tempo e denaro è il modo migliore per guastare le ore libere, perché produce in noi un forte senso di colpa e di conseguenza genera una spinta a tornare al lavoro e a rinunciare ai momenti "non produttivi" (ma estetici, ludici e variamente intellettuali) che ancora ci sono concessi. Non so a questo punto se i ricercatori riusciranno mai a scoprire anche un trucco per spezzare la catena che lega il tempo al denaro. Dovessero riuscirci, diventeranno immensamente ricchi.
Curioso dunque che qualcuno se ne sia occupato a livello scientifico. Bisogna riconoscere, però, che i risultati ottenuti giustificano ampiamente l’inopinato sforzo. A quanto pare, infatti, non solo il denaro non fa la felicità: addirittura, la distrugge.
A rigore, sarebbe meglio dire che il denaro "inibisce" la felicità. Un esperimento psicologico ha infatti provato che pensare al tempo in termini monetari («il tempo è denaro» sostiene un altro popolarissimo detto), ovvero in termini di lavoro, guadagno e produttività, impedisce di gustare quei momenti che, con i quattrini, hanno poco o nulla a che vedere. In altre parole, allacciare una relazione mentale tra tempo e denaro è il modo migliore per guastare le ore libere, perché produce in noi un forte senso di colpa e di conseguenza genera una spinta a tornare al lavoro e a rinunciare ai momenti "non produttivi" (ma estetici, ludici e variamente intellettuali) che ancora ci sono concessi. Non so a questo punto se i ricercatori riusciranno mai a scoprire anche un trucco per spezzare la catena che lega il tempo al denaro. Dovessero riuscirci, diventeranno immensamente ricchi.
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