Tommy e l'avvocato

Se domattina doveste scoprire che uno scimpanzé vi ha fatto causa, scommetto che fareste, tanto per restare nel regno animale, una faccia da pesce lesso. Eppure, a qualcuno è successo e, facce ittiche o no, dovrà affrontare un'avventura giudiziaria proprio a causa di un'azione legale intentata da una scimmia. O meglio, intentata da un avvocato a nome di uno scimpanzé chiamato Tommy.

Tramite questo avvocato – che ha annunciato una lunga teoria di cause simili – Tommy reclama un “miglior trattamento” da parte del suo “proprietario”. L'azione si svolge negli Stati Uniti e secondo l'intraprendente avvocato degli animali la questione da chiarire, non solo da un punto di vista legale ma soprattutto sotto un profilo culturale, è appunto quella del diritto di proprietà che gli umani esercitano sugli animali. “Oggi – spiega l'avvocato in questione – la fondamentale distinzione tra umano e non umano prevale, il che trasforma gli animali in semplici proprietà, senza alcun diritto”. Al massimo, la legge riconosce qualche forma di tutela agli animali domestici punendo, piuttosto blandamente, chi li maltratta. Secondo l'avvocato di Tommy sarebbe necessario fare di più. “Ho scelto uno scimpanzé perché, come noi umani, afferra il concetto di passato e di futuro. Pertanto soffre della restrizione impostagli al poter fare ciò che vuole quando vuole”.

L'avvocato, in altre parole, ha scelto di difendere una scimmia perché le scimmie soffrono in modo simile agli uomini. Altro tempo passerà, chissà quanto, prima che noi si possa prendere in considerazione anche forme di sofferenza diverse dalla nostra. Dovremmo riuscirci, temo, senza spostare il ruolo centrale che, per cultura e forse per natura, ci siamo assegnati nel mondo. Sarebbe questa forse la più eccelsa conquista della civiltà: un apparente ridimensionamento del nostro status che, in realtà, rappresenta il più nobile degli innalzamenti. Se non ce la faremo, prima o poi tutti gli animali, non soltanto Tommy, ci faranno causa. Così a occhio, non abbiamo speranze di assoluzione.

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