Transito tra due ere

Nonostante le cose terribili che accadono, sinceramente penso che la guerra contro Daesh la stiamo vincendo. Non solo sul campo di battaglia dove, a dispetto della sottesa belligeranza tra Usa e Russia, i fetentoni in nero sono in rotta, ma anche, tutto sommato, sul fronte interno. Questo non vuol dire che il pericolo di attentati gravi sia tramontato, tutt’altro. Vuol dire solo che la fine - politica, tattica, storica - di questo rigurgito di oscurantismo è in corso.

Temo piuttosto che qualcuno tra noi possa far deragliare il processo e tra questi il presidente Usa Trump se continuerà a produrre tweet come quello lanciato ieri: “Il terrorista di New York è felice e ha chiesto di appendere la bandiera dell’Isis nella sua stanza d’ospedale. Ha ucciso 8 persone e ne ha ferite gravemente 12. DOVREBBERO DARGLI LA PENA DI MORTE (le lettere maiuscole sono sue, ndr)”.

Un tweet concepito evidentemente per aizzare facile indignazione che però impone un dubbio: il presidente non sa che negli Usa il potere esecutivo e quello giudiziario sono separati, oppure lo sa e travalica scientemente il confine per interesse politico e/o personale? Forse i suoi tweet vanno intesi come opinioni di un libero individuo, ma è evidente che nessuno può essere nello stesso tempo un cittadino qualunque e lavorare nello Studio Ovale. Intanto, la guerra contro Daesh prosegue, così che noi si possa felicemente passare dall’era dell’oscurantismo a quella dell’ignoranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA