Trenta cose

Trenta cose

Chi non vorrebbe rendere la propria vita più stimolante, sana, produttiva, divertente? In altre parole, chi non vorrebbe rendere la propria vita migliore? Nessuno, credo. A parte Pluto, non mi viene in mente anima viva che, ad attento scrutinio, non possa trovare nella sua esistenza qualcosa di perfettibile.

La domanda, a questo punto, è: come si fa a rendere migliore la vita? Un primo passo, sembrerebbe poter essere quello di collegarsi a Internet e avviare una ricerca. Non occorrerà molto tempo: la Rete è piena di gente pronta a dare buoni consigli, o meglio ciò che pensa essere buoni consigli. Io, per esempio, ho trovato un posto dove si elencano «Trenta cose da fare per se stessi».

Dico subito che questa lista mi piace. Contiene perle di indubbia saggezza come «Ascolta la tua voce interna», «Accetta le cose che ti accadono anche se non sono perfette», «Impara dai tuoi errori» e «Sii più gentile con te stesso». Esito a confessarlo ma il mio problema, di fronte ai consigli e soprattutto di fronte alle liste di consigli, è la coordinazione dei medesimi. Uno alla volta, i consigli, posso anche abbracciarli: i guai incominciano quando devo mandarne avanti trenta tutti assieme. Che cosa succede se, mentre imparo dai miei errori, dimentico di ascoltare la voce interna? E se, accogliendo un accadimento imperfetto, trascuro di essere gentile con me stesso? A quel punto, oltretutto, la mia voce interna, da tempo inascoltata, attaccherà a strillarmi contumelie. Temo proprio che, per migliorare, per prima cosa dovrei riuscire a tenere in mente trenta cose.

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