Trois, deux, un...

Mi rifiuto di pensare che l'unico ad aver individuato la soluzione del problema possa essere io. Ne consegue che oscure forze malvagie (le forze malvagie sono spesso oscure: forse per risparmiare sulla bolletta; oscure, malvagie e pitocche) impediscono si realizzi un semplice piano per riportare l'Europa fuori dalle secche.

Io, però, delle forze malvagie me ne faccio un baffo e lo scrivo: per risolvere i problemi dell'Europa basterebbe riproporre “Giochi senza frontiere”. Dello storico programma tv che metteva in competizione diverse città europee se ne è riparlato recentemente per la morte di Guido Pancaldi, l'uomo che, con Gennaro Olivieri, costituiva l'insindacabile coppia arbitrale: celebre il loro «Trois, deux, un...»

La triste occasione ha impedito di notare il potenziale del gioco nel risolvere conflitti tra Nazioni. Italia, Spagna e Grecia hanno bisogno di un fondo “salvadebito”? Ebbene, il fondo, rappresentato da un sacco colmo di banconote, verrà posto al culmine di uno scivolo insaponato: il primo tra i ministri del Tesoro che riuscirà a raggiungerlo lo farà suo. Ancora: per passare alla fase successiva, le Nazioni dovranno saltare da una piattaforma all'altra prima che lo “spread” (la distanza tra le due piattaforme) si allarghi troppo e il concorrente precipiti nel default. Alla fine, nessuna discussione: chi ha vinto risana e chi ha perso, beh, fa bancarotta. Giudicate questo gioco frivolo e ingiusto? Perché, le regole della finanza vi paiono invece serie e compassionevoli?

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