Meno di due mesi fa passeggiavo con tutta calma per le strade di quella città che, da un paio di giorni, sembra essere sull’orlo della rivoluzione. Questo a ragione delle manifestazioni di protesta del partito di opposizione, che ha occupato vari ministeri e la sede della tv e ha cinto d’assedio il palazzo del governo. Ci sono stati scontri a colpi di pistola e a coltellate e il conto dei morti, sempre incerto in questi casi, non è indifferente.
La città, avrete saputo, è Bangkok e quando ci camminavo, poche settimane fa, sembrava molto tranquilla, per quanto tranquilla può essere una metropoli di 12 milioni di abitanti, ovvero una gigantesca conglomerazione urbana nella quale la gente letteralmente vive per strada, impegnata in un accaldato sfinirsi di attività, di commerci, di transazioni necessarie al sopravvivere.
La preoccupazione più grave, quei giorni, veniva dal tempo atmosferico. Tifoni affollavano il Mar cinese meridionale e c’era timore che, scavalcato il Vietnam, potessero colpire le regioni settentrionali della Thailandia, quelle per tradizione più povere, rurali, dove, detto per inciso, il governo attualmente in carica, così duramente contestato, raccoglie la gran parte dei suoi voti.
La tempesta, ora, è di diverso tipo. I contestatori, che si riconoscono in una posizione monarchico-nazionalista, sono numerosi nel turistico Sud e godono delle simpatie della borghesia di Bangkok. Per anni l’anziano sovrano della Thailandia, Bhumibol Adulyadej (dovessi scriverne il nome per intero avrei già chiuso l’articolo), è riuscito a mediare tra le fazioni ma ora sembra essere arrivata la resa dei conti.
Nonostante già due mesi fa l’irrisolta contesa politica che divide la Thailandia non fosse un segreto, veniva difficile credere che tanto odio potesse covare sotto l’umile procedere della vita quotidiana. Invece, date certe condizioni, data la procrastinazione dei dilemmi sociali e culturali, l’avvitamento della ragione prima o poi accade. Meglio ricordarsene quando si passeggia per strada: sia da turisti, sia da cittadini.
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