Tutti parenti

A volte è necessario guardare le cose due volte per comprenderle davvero. Due volte e con un certo intervallo di tempo tra una e l'altra. Se ci comportassimo sempre così non tarderemmo a realizzare che la prima impressione non è, come si crede, quella che conta. La seconda è molto più aderente alla realtà.

Prendiamo il caso di uno studio condotto nel 2013 e inteso a rintracciare, attraverso l'esame del Dna, la composizione genetica delle popolazioni europee. Il risultato fu sorprendente: si scoprì che, non importa se serbo o finlandese, spagnolo o irlandese, ogni europeo ha in comune con ogni altro europeo un antenato vissuto, all'incirca, mille anni fa. Questo significa, per esempio, che in tutti noi, dalle Shetland a Lampedusa, c'è un pochino del sangue di Carlo Magno e dei suoi figli.

Nel momento in cui i risultati della ricerca furono pubblicati, i commenti furono pressoché unanimi: ma guarda, nonostante le secolari divisioni, gli europei sono più simili l'uno all'altro di quanto si pensi. Molti storici si misero al lavoro per rivedere la cronologia ufficiale in cerca delle ragioni di un “mescolamento genetico” che, in precedenza, non si credeva così esteso. Più ancora, si volle credere che questa comune base ereditaria fosse un fattore positivo verso l'unificazione politica e culturale del continente.

Oggi sappiamo che non è andata così. Gli euroscettici sono più scettici e più numerosi di due anni fa e l'unità europea è sempre più un concetto buono solo per la retorica di cui certa politica è infusa. Riguardiamo dunque per la seconda volta la ricerca e scopriamo che non è il caso di stupirsene: se abbiamo la stessa origine, vuol dire che siamo parenti e se siamo parenti dovremmo riconoscere che le probabilità di andare d'accordo si abbassano drasticamente. Gli inglesi non sarebbero dunque che nonni noiosi, i greci zii sconsiderati e goderecci, i francesi cugini con la puzza sotto il naso e i tedeschi prozii ricchi anziani che non si decidono mai a morire liberando un'eredità sulla quale, comunque, non faremmo altro che litigare.

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