Ufo o no

Ufo o no

Negli Stati Uniti, si sa, è sport diffuso quello di "diffondere" documenti segreti, specie se provenienti da Cia o Fbi. Tali documenti affollano le pagine dei giornali: non c’è che da scegliere. Certo, quando riguardano roba noiosa come guerre, truffe elettorali, partecipazioni in colpi di Stato e servizi illegali prestati a multinazionali varie, l’interesse del pubblico rimane piatto. Ma quando si parla di dischi volanti, è tutta un’altra cosa.
Recentissima è la diffusione di un documento "top secret" dell’Fbi datato 1950 ne quale l’agente Guy Hottel racconta di aver raccolto la testimonianza di «un’investigatore dell’Air Force» secondo la quale in New Mexico erano spuntati «tre dischi volanti del diametro di circa 8 metri» che contenevano altrettanti «corpi di forma umana ma di altezza pari a soli 90 centimetri» vestiti di «un tessuto metallico molto sottile». Secondo i sostenitori dell’esistenza degli Ufo, si tratta della prova definitiva: non c’è più dubbio che gli alieni abbiano visitato la Terra. Gli scettici, da parte loro, fanno notare che il rapporto dell’agente Hottel altro non è che un "hearsay", ovvero una testimonianza di seconda mano. Chi potrebbe escludere infatti che l’«investigatore dell’Air Force» abbia mentito oppure che, tra gli amici, fosse noto per la bizzarra abitudine di infilarsi i pantaloni dalla testa? Certo non gioca a favore degli ufologi il fatto che, in oltre sessant’anni, gli alieni non si siano più fatti rivedere sulla Terra. Anche se questa, a dire il vero, potrebbe essere interpretata come una prova dell’infinita saggezza della loro civiltà.

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