Un 2015 leggero

Dopo dodici anni - ormai quasi tredici - di matrimonio, io e mia moglie ci guardiamo intorno: «Troppa roba» è il nostro comune commento.

L’espressione di cui sopra non si riferisce , per fortuna, al matrimonio in sé quanto a un suo effetto collaterale: l’accumulazione di “roba”, appunto. In dodici anni - quasi tredici - ne abbiamo accumulata un’esagerazione. Scatole e scatole di “roba”: non sembra neanche possibile che due persone possano averne messa insieme tanta. “Roba” da poco, si intende: vestiti impossibili da recuperare, elettrodomestici che hanno superato il ragionevole limite di sfruttamento, cavi elettrici troppo aggrovigliati perché si possa pensare di metterci mano; e poi lampadine fulminate, cartoni assortiti, decorazioni natalizie sfiorite e altre carabattole così malridotte che si rinuncia a dar loro un nome.

Mia moglie dice: «Nel 2015 dobbiamo liberarci di tutta questa roba».

«Cara mia» commento io guardandola con sospetto, «il tuo suona come un proposito per il nuovo anno».

«Niente affatto» ribatte lei con decisione . «Il mio non è un proposito. È un piano preciso, effettivo dalla mezzanotte del 31 dicembre. L’anno prossimo ci libereremo di tutta questa roba inutile. Punto e basta».

«Mi piace questa tua risoluzione» m’illumino io. «Potremmo considerarla una metafora. Ovvero, estenderla alle cose immateriali».

«Ecco che parte...»

«Ma certo! Il 2015 sarà l’anno dell’alleggerimento. Potremo fare a meno del lavoro e dell’impegno? Non credo. Ma potremmo senz’altro abbandonare lo stress. Ci sarà possibile liberarci del senso di responsabilità? Ovvio che no. Potremmo però eliminare l’ansia. Riusciremmo a vivere senza amore? Lo escludo. Ci mancherebbe altro! Ma sarebbe bello rinunciare alla gelosia e alla possessività. Che cosa ne dici?»

«Bravo. Incomincia con quello scatolone là nell’angolo».

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