Un eroe moderno

Dopo quasi trent’anni di lavoro in un quotidiano ci sono ancora giorni in cui mi chiedo se io abbia effettivamente capito qualcosa di questo mestiere. Ci sono molti colleghi, credo, pronti a testimoniare che no, non ci capivo nulla trent’anni fa e ci capisco ancora meno oggi ma, con tutto l’affetto e la gratitudine per il loro aiuto, a certe domande uno deve trovar risposta da solo.

La risposta che oggi mi sovviene è che in effetti devo capirci ben poco di giornalismo se, come è accaduto con mia grande sorpresa, tanta attenzione nel media ha ottenuto l’impresa di Maurizio Di Palma, il paracadutista che, all’alba di giovedì, si è lanciato dal Duomo di Milano.

Titoloni, interviste, video “in esclusiva”: Di Palma è entrato di prepotenza nell’attualità spingendo da parte, con ben poca cavalleria, personaggi come Daniela Santanché e Matteo Renzi. Il Corriere della Sera, nella homepage del suo sito, ha dedicato alla storia la massima evidenza possibile, relegando in un angolo - da non credere! - l’indispensabile galleria fotografica di Michelle Hunziker.

Diciamola tutta: capisco che un paracadutista in volo dal Duomo di Milano faccia notizia, ma nel caso di Di Palma mi pare si sia andati oltre la logica e la necessità. Lo hanno trattato da eroe per essersi buttato dal Duomo: e quelli che si buttano dagli aerei che cosa sono, Superman? Lo hanno trattato da “terrorista”, con malcelata ammirazione, per aver “violato” la “fortezza” della Cattedrale: ma “violato” che cosa? Chi? Il Duomo non è una “fortezza”, è una chiesa. Non è la sede della Cia o una base nucleare. Un sacco di persone “viola” le chiese, ogni giorno, per andarci a pregare: certo, poi non si buttano dalle medesime con il paracadute e io dico che, solo per questo motivo, dovremmo sentitamente ringraziarle per la loro discrezione.

Diciamo dunque che auspico un mondo che riconosca l’eccentricità ma ignori, finalmente, l’esibizionismo. Chi si butta dal Duomo con il paracadute, ne sono convinto, ha molte difficoltà a prendere il volo con il suo cervello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA