Un secolo di ritardo

Un secolo di ritardo

A cento anni dalla morte è incominciata la pubblicazione dell’autobiografia di Mark Twain (1835-1910). È per disposizione del grande scrittore americano che il testo esce con un secolo di ritardo: Twain voleva arrogarsi il diritto di dire quello che pensava delle persone di sua conoscenza senza per questo ferirle in vita. Un esempio del suo genio che, nell’occasione, vorrei ricordare copiando qualche massima dal suo "Calendario" contenuto nel romanzo «Puddin’head Wilson».

- «L’uomo è il solo animale che arrossisce. O che ne senta il bisogno»

- «La verità è la cosa più preziosa che abbiamo. Usiamola con parsimonia»

- «Se siete arrabbiati, contate fino a cento. Se siete molto arrabbiati, imprecate»

- «Nulla ha bisogno di immediate riforme quanto le abitudini degli altri»

- «Se accogli un cane affamato e lo rifocilli, non ti morderà. È questa la differenza principale tra il cane e l’uomo»

- «Poche cose sono più difficili da sopportare del fastidio di un buon esempio»

- «C’è un vecchio brindisi aureo per la sua bellezza: Quando salirai la collina della prosperità, che tu possa non incontrare un amico»

- «Perché gioiamo a una nascita e ci addoloriamo a un funerale? Perché non siamo la persona coinvolta».

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