Una parola sulla testa

La mia riflessione di oggi incomincia con una parola: schadenfreude. Sapete che cosa vuol dire? Fino a poco fa io ne ero del tutto all'oscuro poi, grazie a un articolo, ho avuto la grazia dell'illuminazione. La schadenfreude è la gioia che si prova per le disgrazie altrui. In italiano, come si vede, non abbiamo un termine specifico per quel sentimento; i tedeschi, molto organizzati anche verbalmente, sì.

La schadenfreude (viene spontaneo declinare al femminile ma in realtà non c'è ragione alcuna per farlo) ha ovviamente molto a che fare con l'invidia. Attenzione però: gli psicologi la legano all'invidia maligna e non a quella benigna. La distinzione di cui sopra definisce da una parte l'invidia che si dirige alla persona e dall'altra quella che riguarda la cosa. In altre parole, esiste un'invidia per la persona che ha avuto qualcosa che anche noi desideravamo (invidia maligna: se alla persona in questione capita qualcosa di brutto a noi esce schadenfreude perfino dalle orecchie) e un'invidia per la cosa: in questo frangente ci concentriamo su come ottenerla anche noi, la cosa, e la schadenfreude non si fa viva neanche per un istante.

Questo quello che dicono gli psicologi. Io mi permetterei di aggiungere che, così a naso, i tempi in cui viviamo sono intessuti di schadenfreude, imbottiti di schadenfreude e, per non sbagliare, la schadenfreude la troviamo perfino nei ravioli al ristorante. L'invidia, addirittura, diventa una scusa: le conquiste altrui diventano un'occasione per liberare comunque la schadenfreude. Quando a qualcuno capita una disavventura, andiamo a cercare un motivo di invidia nei suoi confronti per giustificare così il consumo di una generosa porzione di schadenfreude.

Non vorrei peccare di pessimismo sociale o trasformarmi in un moralista sussiegoso, ma l'impiego del "ben gli sta" a commento di una disgrazia capitata al prossimo è diventato endemico. Una collettività così amara e astiosa non farà tanta strada e se le capiterà qualcosa l'unico sollievo su cui potrà contare le verrà dal darsi sulla testa tutta la sua maledetta schadenfreude.

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