Una rampa di scale

Copio e incollo dall’Ansa: «PADOVA - Non potrà più avvicinarsi ai condomini e dovrà quindi trovarsi una nuova abitazione A. R., geometra 57enne, arrestato dagli uomini della squadra volanti della questura di Padova. A deciderlo il giudice che ne ha convalidato l'arresto per stalking nei confronti degli abitanti del suo condominio e per i reati di lesioni aggravate e minacce verso un uomo, residente sullo stesso pianerottolo dell'arrestato, ferito a coltellate al termine di un violento alterco».

Ringrazio l’anonimo estensore dell’Ansa, il giudice di Padova, gli agenti della locale questura e perfino lo scatenato e infernale inquilino per darmi modo di dire ciò che penso da tempo: considero l’istituzione condominiale uno dei parti più criminali e pericolosi della mente umana, ovvero il frutto più marcio e velenoso dell’organizzazione sociale.

La gente si lamenta, non di rado con ragione, dell’Europa, delle banche, dello Stato e c’è perfino chi coltiva ancora risentimenti per presunti complotti demoplutocratici, quando, con tutta evidenza, la radice del male sta nelle contiguità edilizie e le famigerate assemblee di condominio nient’altro rappresentano se non sedute psicoanalitiche alla rovescia, pensate per portare a galla il peggio delle persone.

Non ho la pretesa di essere migliore del mio prossimo e, anzi, spesso finisco per chiedermi se, per caso, non sia peggiore della media, ma coltivo un orgoglio e una speranza insieme: l’orgoglio di non essermi mai ritrovato con la bava alla bocca per un vaso che gocciola sul balcone e la speranza di continuare così. Dei tanti conflitti che ci dividono, dal lavoro alla politica, dalla religione alla razza, quasi tutti nascondono un seme tristo e banale come una lite di condominio, moltissimi nascono da rivendicazioni meschine e piagnucolose come quelle fondate sui millesimi. Se proprio devo odiare, spero non sia per una rampa di scale. Dovesse succedere, la questura di Padova si consideri già autorizzata a portarmi via.

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