Un'app per tutto

Il momento si sta avvicinando e io, francamente, non vedo l'ora che arrivi. Il momento in questione è quello in cui avremmo un'app per tutto: non manca molto, ve lo assicuro. Le app, ormai ognun lo sa, sono quei programmi che si scaricano su telefonini di ultima generazione o su tablet come iPad e che consentono di svolgere funzioni specifiche: ci sono app per cercare l’albergo più vicino e prenotare una stanza, oppure per disegnare, sfogliare vari giornali o per osservare da vicino l'accoppiamento dei calabroni (non che qualcuno abbia chiesto il permesso ai calabroni).

Presto, ed è questo il momento che attendo, potremo contare sul soccorso di un'app per qualunque problema ci ostacoli durante le nostre giornate: incontrando la suocera, o un seccatore, ci verrà spontaneo correre al telefonino, per interrogare un programma su come gestire al meglio la situazione.

Nell'attesa, una app chiamata Coffitivity viene ad aiutarci nei momenti in cui non riusciamo a sbloccare la nostra creatività. Sono quei momenti - io li conosco bene - in cui le idee sembrano sparite e per quanto cerchiamo, spesso con crescente affanno, non riusciamo più a individuare la fonte del pensiero. Poiché una ricerca ha dimostrato che l'ambiente ideale in cui la creatività fluisce liberamente non è né troppo rumoroso né troppo quieto, Coffitivity provvede a fornire un sottofondo sonoro ideale: quello raccolto in un caffè, con l'acciottolio di piattini e tazzine, le chiacchiere indistinte degli avventori e il gorgoglio di un nuovo capuccino che vede la luce.

Il "team" che ha creato Coffitivity assicura che non c’è ambiente sonoro migliore per incominciare creare: la mente, in equilibrio tra quiete e stimolo, darà il meglio. In che cosa consista questo "meglio", poi, dipende evidentemente da ognuno di noi. Alcuni creeranno capolavori, altri pasticci come questo. Ma presto ci sarà un’app per scrivere "buonanotte" da far meraviglia.

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