Undici senza scopo

Dire la propria nel complicato e chiassoso dibattito sulla vicenda siriana, così strettamente connessa alle instabilità mediorientali, è un esercizio da affidare a chi è ben fornito di autostima. Candidati non ne mancano, quindi lasciamo a loro la parola.

In questo remoto angolo dell’informazione vorremmo però occuparci comunque di politica internazionale a addirittura oseremmo far capolino nel G20 di San Pietroburgo ma solo per commentare, come ci compete, un fatto marginale.

Di questo dobbiamo ringraziare Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin il quale, a lato del prestigioso congresso, si è lasciato andare a una battuta che molti media hanno definito «poco elegante». «La Gran Bretagna» avrebbe affermato Peskov, mentre gli astanti fissavano con una certa preoccupazione il congestionato rossore delle sue gote, «non è altro che una piccola isola alla quale nessuno dà retta». «Serve solo a noi russi», ha aggiunto, «per comprarci il Chelsea».

A discolpa del buon Dmitry bisogna dire che questo tipo di convegni si svolgono nei pressi di grandi alberghi e nei grandi alberghi ci sono i bar e i bar sono forniti, specialmente in Russia, di vodka. Dalla bottiglia all’«isoletta», come si immagina, il passo può essere pericolosamente breve.

Eppure, tutto sarebbe finito lì se gli inglesi fossero gente che lascia perdere ma se c’è un popolo che non lascia perdere è proprio quello inglese. Il premier David Cameron ha subito replicato a Peskov in un’intervista al Daily Mail e chi ha assistito al colloquio con il giornalista assicura che la tonalità delle sue gote non aveva nulla da invidiare a quella del portavoce russo.

Piccato, Cameron ha ricordato come la Gran Bretagna abbia «salvato l’Europa dal fascismo, abolito la schiavitù e inventato tutto quello che c’era da inventare». Il premier britannico non ha certo bisogno di suggerimenti ma, secondo noi, avrebbe potuto aggiungere che se il suo popolo non avesse inventato il calcio i russi, con il Chelsea, avrebbero comprato nient’altro che undici tizi in mutande incerti sul da farsi.

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